È esperienza comune tra gli studenti universitari sperimentare ansia durante la sessione d’esami.

Provare ansia da prestazione di fronte a un obiettivo importante, come la buona riuscita di un esame, è utile: senza questa attivazione emotiva, è facile perdere di vista la meta. L’ansia da prestazione può risultare quindi una valida alleata per il successo, quando rimane all’interno della nostra “finestra di tolleranza”.

I problemi insorgono quando il livello di ansia è tale da far perdere di lucidità: in questo caso, l’ansia da prestazione può diventare una nemica nella corsa all’esame o durante la prova di valutazione. Come riconoscerla? L’immagine sopra mostra i pensieri e le sensazioni del “Triangolo dell’ansia prestazionale”, che spesso ci bloccano e ci rendono incapaci di proseguire.

A sensazioni fisiche spiacevoli (come elevata sudorazione, tachicardia, tremori, ecc), si combinano pensieri catastrofici, cha annullano o svalutano il ricordo dei successi passati.

La meta, prima così chiara, inizia ad offuscarsi e a divenire sempre più irraggiungibile. Si verificano comportamenti di evitamento durante la preparazione, come la procrastinazione. Anche nel momento dell’esame, si tende a rinviarlo, giustificandosi con “non essere sufficientemente preparati”

In alcune situazioni, un’attivazione ansiosa estremamente elevata può congelare le capacità di pensiero. Capita a molti di “non ricordare nulla” o di “lasciare in bianco”, quando, fino al giorno prima dell’esame, i contenuti erano stati memorizzati.

Nelle situazioni in cui ci si sente in balia dell’ansia, può venire in soccorso il nostro corpo. Ad esempio, il respiro può aiutarci a ritornare in una zona di confort, come un’ancora che permette di tornare al presente.

Un esercizio di respirazione profonda, che può risultare utile eseguire più volte, è il seguente: inspira contando 1001-1002-1003 – trattieni il fiato per un attimo – espira contando 1004-1005-1006.

Molte persone mi rivolgono spesso questa domanda: “Quando l’ansia è troppo forte e mi sembra di perdere il controllo, cosa posso fare?”. In questi casi, consiglio di intraprendere un percorso di consulenza per valutare la situazione e strutturare un piano personalizzato in base agli obiettivi e alle risorse.

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