In questo articolo troverete alcuni consigli pratici per favorire un migliore scambio comunicativo in cui la persona con disfluenza si possa sentire accettata e rispettata indipendentemente dalla propria balbuzie. Ciò aumenterà la fiducia del bambino in sé stesso e l’autoaccettazione della propria difficoltà.
- Mantenere il contatto oculare con il bambino soprattutto in concomitanza di blocchi e ripetizioni.
- Lasciare al bambino il tempo per esprimere il proprio pensiero senza fretta. Evitare di anticipare le sue parole o usare espressioni come “Veloce” o “Sbrigati”.
- Rispettare l’alternanza del turno comunicativo senza sovrapporsi al bambino mentre parla.
- Mostrare al bambino, attraverso il linguaggio non verbale e le espressioni mimiche, che si è interessati a quello che dice e non a come lo dice.
- Parlare con il bambino usando un tono di voce calmo, rilassato e lento e un linguaggio facile, caratterizzato da frasi brevi e da un vocabolario semplice.
- Commentare quanto il bambino ha detto piuttosto che porre domande frequenti.
- Fare una domanda alla volta e attendere che il bambino abbia risposto prima di farne un’altra.
- Usare molte pause durante l’eloquio per ridurre la pressione comunicativa.
- Evitare di esporre il bambino a situazioni emotivamente forti ma prepararlo ad affrontare situazioni nuove ricreando la circostanza.
- Non evidenziare al bambino le sue difficoltà verbali con espressioni come “Parla lentamente”, “Fai un bel respiro” o “Rilassati, stai tranquillo”. Il bambino potrebbe interpretare queste frasi come un rimprovero per il suo eloquio difficoltoso.
- EVIDENZIARE E SOTTOLINEARE LE SUE QUALITÀ, LE SUE CAPACITÀ E I SUOI PUNTI DI FORZA.
Se il vostro bambino balbetta e avete dei dubbi, non esitate a contattare il Centro per l’Età evolutiva: una logopedista sarà pronta ad accogliere la vostra richiesta.
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